Il dono del drago
Il viaggio del Carango da Porto Torres alle Antille 1999 - 2000
di Annagrazia Sola
Nella baia di Fort de France in Martinica, il Carango alla fonda ondeggia piano, come un drago addormentato sulle acque ancestrali. È fatto di metallo blu e due robusti alberi bianchi s'innalzano al cielo, uno più grande verso prua e uno più piccolo verso poppa. E' quasi impressionante vederlo così silenzioso, senza tonfi, picchiate, rollii, cigolii, sbuffi; potenza sopita, sonno del mito. Per due mesi e mezzo ci ha portato attraverso mari e cielo, forte e sicuro, il nostro rifugio. Quando il vento e l'oceano sono avversi, sbuffa potenti getti di minuscole gocce d'acqua dalle narici, e quando ci sono propizi, dispiega le sue bianche ali a farfalla. Al suo maestoso incedere sull'onda, delfini e globicefali sono venuti a salutare, a giocare; uccellini a trovare riposo tra le sue scaglie. Risponde docile alle scotte, ma i suoi cavalieri devono essere avvezzi al freddo e al caldo, alla mancanza di sonno, ai pasti frugali. Nasce così tra loro un segreto patto di fratellanza coltivato nei lunghi silenzi, risa spontanee ed intimità dell'anima. I ritmi umani sono plasmati dai ritmi del mare, del vento, degli astri. Si manifesta allora "l'eterno presente", il dono del drago ai suoi cavalieri fedeli.
di Annagrazia Sola
Nella baia di Fort de France in Martinica, il Carango alla fonda ondeggia piano, come un drago addormentato sulle acque ancestrali. È fatto di metallo blu e due robusti alberi bianchi s'innalzano al cielo, uno più grande verso prua e uno più piccolo verso poppa. E' quasi impressionante vederlo così silenzioso, senza tonfi, picchiate, rollii, cigolii, sbuffi; potenza sopita, sonno del mito. Per due mesi e mezzo ci ha portato attraverso mari e cielo, forte e sicuro, il nostro rifugio. Quando il vento e l'oceano sono avversi, sbuffa potenti getti di minuscole gocce d'acqua dalle narici, e quando ci sono propizi, dispiega le sue bianche ali a farfalla. Al suo maestoso incedere sull'onda, delfini e globicefali sono venuti a salutare, a giocare; uccellini a trovare riposo tra le sue scaglie. Risponde docile alle scotte, ma i suoi cavalieri devono essere avvezzi al freddo e al caldo, alla mancanza di sonno, ai pasti frugali. Nasce così tra loro un segreto patto di fratellanza coltivato nei lunghi silenzi, risa spontanee ed intimità dell'anima. I ritmi umani sono plasmati dai ritmi del mare, del vento, degli astri. Si manifesta allora "l'eterno presente", il dono del drago ai suoi cavalieri fedeli.